VERSO IL RICONOSCIMENTO DELLA
RAZZA
Il
cammino per il riconoscimento della razza fu costellato però da
diverse controversie, infatti fu sollevato il dubbio che la piega
particolare delle orecchie potesse causare parassitosi auricolari e
nella discendenza di Susie venne riscontrata una preoccupante
percentuale di sordità. Tuttavia si dimostrò che le malattie
auricolari venivano evitate con un’accurata pulizia e che la
sordità congenita (difetto comune tra gatti bianchi con occhi blu
indipendentemente dalla razza), poteva essere eliminata grazie ad un
rigoroso programma selettivo.
Nel 1971 il Governing Council of the Cat Fancy (GCCF) interruppe l’iscrizione
al Libro Origini di ulteriori esemplari aperta nel 1966 temendo
possibili problemi genetici. Il più grosso ostacolo al
riconoscimento della razza fu infatti rappresentato dal fatto che la
consanguineità praticata nel primo periodo di selezione al fine di
ottenere in una cucciolata un maggior numero possibile di gattini con
le orecchie piegate aveva portato alla nascita di esemplari omozigoti
per il gene Fold con gravi malformazioni scheletriche, ispessimento e
deformazione delle cartilagini di accrescimento degli arti e della
coda con conseguente difficoltà di deambulazione e immobilità
vertebrale (osteocondrodisplasia).
Pertanto, al fine di azzerare
eventuali difetti, la selezione si avvalse sempre più
dell’outcrossing con razze diverse, tra i quali il persiano, per
incrementare il pool genetico.
Le
code, inizialmente corte e piuttosto rigide, si allungarono e
guadagnarono flessibilità e le lesioni ossee scomparvero
gradualmente.
Nel 1976 la pratica dell’outcrossing venne interrotta
con la sola eccezione di British Shorthair e American Shorthair,
ancora oggi riconosciuta e fondamentale per un corretto programma di
selezione.